L’arrivo del cucciolo
26 05 2009 – 01:07:08 | articolo letto 1809 volte
Un cane non si regala. Questo è il concetto chiave su cui si basa la giusta scelta di accoglierlo in casa. Un cucciolo è stupendo, divertente, affettuoso, unico, ma non resta sempre così, cresce anche lui e una volta grande il suo posto deve continuare a essere accanto a chi lo ha scelto.
Quindi, se il desiderio di condividere un’esistenza con un amico a quattro zampe è forte e concreto, il primo passo da fare è quello di parlarne con un esperto del settore.
‘Fare una visita pre-adozione da un veterinario vuol dire resposabilizzare il futuro proprietario’ afferma Raimondo Colangeli, veterinario, comportamentalista e presidente della Sisca, Società Italiana Scienze Comportamentali Applicate.
Se, dopo aver avuto un quadro della situazione futura, dell’impegno, delle spese, della gioia che l’arrivo di un cane può portare, si decide di andare avanti, o se il Natale ha portato, sotto l’albero, un cucciolo di cane, ecco alcuni consigli.
‘Sono contrario all’acquisto dei cani nei negozi, meglio rivolgersi ad un allevamento o, se ben organizzato, ad un canile, sempre seguendo i consigli dell’operatore’ prosegue il dottor Colangeli. ‘Un cucciolo il più delle volte viene preso e portato via da una situazione per lui perfetta, quella con la madre e i fratellini, e questo per lui è un grande trauma.
I proprietari devono tenerlo vicino, preferibilmente in braccio, anche nel viaggio in macchina. Una volta arrivati a casa, il cagnolino deve poter girare liberamente per le stanze e interagire subito con gli altri animali, se ce ne sono’.
Un cucciolo può risentire molto del distacco avvenuto e, nelle successive 24 – 36 ore, arriva anche a cadere in depressione. Contrariamente a quelli che erano i dettami della vecchia scuola di educazione, secondo la quale il nuovo arrivato doveva essere sistemato in una cuccia e lasciato solo per la notte, con la convinzione che si dovesse abituare, oggi si è giunti alla conclusione che il cane va tenuto con sé, soprattutto il primo periodo, per creare il giusto attaccamento.
‘Per quel che riguarda l’educazione – aggiunge il dottor Colangeli – non devono esistere più i concetti di dominanza e sottomissione, ma quelli di collaborazione e gioco. Il cane va premiato quando fa bene, un esempio per tutti: non si sgrida il piccolo se sporca dentro casa, lo si deve interrompere e, ogni volta che fa fuori i suoi bisogni, si deve premiare con un bocconcino appetitoso’.
Un cucciolo, per essere tolto dalla madre e dato in adozione, deve aver compiuto almeno 60 giorni. ‘Eseguite le prime vaccinazioni, Fido non deve essere relegato in appartamento, non bisogna cioè aspettare tutti i richiami, ma è importante portarlo subito fuori. E’ necessario che socializzi con gli altri cani e con le persone, uomini, donne e bambini. Il cane – continua il comportamentalista – deve stare al parco almeno un’ora al giorno perché così aumenta la sua capacità cognitiva, regolarizza le sue emozioni e partecipa alla vita sociale’.